Dalla
capitale tunisina alle coste liguri, passando, bene inteso, per il Mashreq
arabo, senza trascurare i Balcani e il pop occidentale più raffinato. È questa
la geografia musicale dei Rebis!
"Esiste un deserto dove è dolce
naufragare. Ci si perde incontrando popoli lontani, danzando sulle note della Primavera araba, migrando
tra i generi e le suggestioni del Mediterraneo."
In "Naufragata nel deserto",
come in tutto il disco, le lingue s’intrecciano in un alternarsi d’italiano,
arabo classico e francese, per una musica alla ricerca di possibili “ponti
emotivi” tra i popoli del Mediterraneo. Coabitano
due momenti apparentemente contrapposti. Il brano inizia con un andare giocoso
e spensierato, è come sospeso nel tempo e nello spazio, è un'invocazione
all'aria, alle nuvole, alle rondini, è un richiamo al viaggio, al suono delle
parole, forse all'infanzia. Segue un momento più intenso e drammatico, cantato
in arabo classico e nato su una montagna di sabbia del deserto algerino. Qui si
invoca invece ad un amore capace di annientare l'esistenza così come di
generare una rinascita profonda e totale. Canta Alessandra Ravizza alla fine
della canzone "ma nelle onde del deserto, non si può annegare, forse
perdersi o meglio cambiare strada."
NAUFRAGATI
NEL DESERTO, l’album d’esordio dei REBIS è un dolce naufragio nel
deserto polveroso della nostra modernità, il deserto come metafora del mondo
che ci circonda, un deserto fatto di desolazione, di avversità e a volte di
persone e d’indifferenza, ma anche come punto d’arrivo e di partenza per un
viaggio interiore alla ricerca dell'umanità propria ed altrui.
I REBIS sono la cantante e arabista Alessandra Ravizza e il chitarrista e compositore Andrea Megliola. Il termine rebis è una
parola di derivazione latina (res bina) la cui radice è emblema dell’equilibrio
e dell’unione degli opposti e ben descrive il percorso del duo genovese, le cui
canzoni sono un fertile terreno d’incontro tra le diverse tradizioni musicali
del Mare nostrum e tra alcuni dei suoi idiomi.
Lo scorso ottobre sono
stati selezionati dal M.e.i. (Meeting delle Etichette Indipendenti) per
rappresentare la musica italiana in Cina, riscuotendo vasti consensi tra il
pubblico del “Festival Italiano” di Suzhou.
Hanno inoltre partecipato a diversi festival, premi e rassegne nazionali
tra i quali: Movimentazioni, Mediterrarte Festival, Musicultura, Suq Festival
Genova, Il Canto della Terra Festival, Equa 2013, Sanremo Off.
Nel giugno del 2011 hanno
inciso per la casa editrice milanese “A Oriente!” un originale arrangiamento in
quattro lingue (italiano, arabo, turco e greco) dell’antica canzone greco‐turca
“Űskűdar’a‐Apó Xenó Topó”, dando vita alla colonna sonora de “La goccia
d’olio”: favola bilingue (arabo‐italiano) per bambini scritta da Anna
Kamen’tov.
I Rebis si avvalgono nei
loro concerti della collaborazione di diversi musicisti della scena ligure e
nazionale, tra i quali i fiati etnici, il sax e il clarinetto di Edmondo Romano
(Orchestra Bailam, Vittorio De Scalzi, Lina Sastri…), il violino di Roberto
Izzo (Gnu Quartet, Gino Paoli, New Trolls, Niccolò Fabi…), la batteria di
Matteo Mammoliti (tournista di Tullio De Piscopo), le percussioni brasiliane di
Andrea Trabucco e il basso di Lucas Bellotti.
TWITTER https://twitter.com/Rebisofficial
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