lunedì 26 maggio 2014

Pico Rama: MANITU’ è il nuovo singolo dal suo album “IL SECCHIO E IL MARE”

Le parole chiave del pezzo sono “esplosione, creazione, distruzione, totalità, dio, anima, mondo”.



Una preghiera a Dio-Mondo, in tutte le sue forme e in tutti i suoi nomi: tratta l'annullamento dell'ego e la sintesi degli opposti, con riferimenti mistici e religiosi multiculturali e qualche accenno all'abbattimento della morale costituita. "Ogni angelo ed ogni mostro, ogni baccanale morboso con ogni vestale del chiostro: sia tu timorato o timoroso sei Manitù".

PICO RAMA firma “Il Secchio E Il Mare”, album uscito il 21 maggio 2013 che si avvale di importanti collaborazioni e composto da un ciclo di 10 tracce, incastrate secondo la dialettica numerologica dei tarocchi (secondo un'interpretazione che compare sulla "legenda" contenuta nel booklet, in cui ad ogni pezzo sono associate alcune parole chiave). I testi sono quasi del tutto privi di intenti concettuali; si muovono tra una volontà simbolica passibile di diverse interpretazioni e il puro flusso di coscienza. Le produzioni musicali, di Marco Zangirolami uno tra i più noti arrangiatori e produttori musicali italiani (come ad esempio di J-Ax, Fabri Fibra, Dargen D’Amico, etc.) e Pico Rama, sono variegate e dinamiche, ai limiti del progressive, con una costante elettronica ben riconoscibile, dai tratti insieme moderni e psichedelici. Copertina e booklet sono arricchiti dalle illustrazioni della nota artista di origine bulgara Emila Sirakova, basate su soggetti di Pico Rama. Pico Rama con il suo genere musicale rap-raggamuffin elettro-mistico sperimentale e lo stile inconfondibile che lo contraddistingue - lunghi dreadlocks e l’immancabile cilindro - lascia un segno indelebile nella scena musicale italiana, in chi lo ascolta e in chi lo vede sul palco.

AUDIOFOLLIA - Dategli una chance:vi si aprirà un mondo differente e in qualche strana maniera affascinante.Consigliato anche a chi di solito non mastica i testi parlati e le sonorità troppo moderne:potrebbe ricredersi.FUORI LE MURA - Pico Rama entra in testa come argento vivo nelle vene, catalizzando l’attenzione di chi lo ascolta e riproducendo un mondo che, chiudendo gli occhi, ciascuno di noi può rappresentare durante l’ascolto dell’album.
SHAKE-GRANDI PALLE DI FUOCO - Un album brillante, intelligente ricco e vario da ogni punto di vista lo si guardi che non perde coesione nell'ascolto, anzi, man mano si evidenziano sempre più i tratti distintivi dell'opera.
MUSICMAP -  Accidenti, quest'album è una vera bomba... Un fulmine a ciel sereno, un'appassionante rivelazione...
K DI COBAIN - Il disco si lascia ascoltare con piacere, e Pico ci sa fare…
ROCKAMBULA - Un disco da ascoltare se vi piace la tecnica del rap come voce inconscia, se vi incuriosisce l’ambiente esoterico che permea i dieci brani, e soprattutto se avete l’apertura mentale per non farvi distrarre dalla mescolanza di stili e registri che Pico Rama mescola nel calderone, come un alchimista d’altri tempi.
THE WEBZINE - La prova di talento raggiunge comunque la sua massima espressione con i testi.
TERAPIE MUSICALI - il disco è uno psichedelico ponte spaziotemporale tra Occidente e Oriente in cui confluiscono sonorità contemporanee e classicheggianti, simboli e racconti di non sempre facile decifrazione, umori di un futuristico quotidiano e richiami a mondi perduti.CAUSA ED EFFETTO - L’album di Pico Rama è un prodotto interessante, radiofonico e intenso. Miscela bene musicalità originale e testi complessi, un equilibrio che regala pezzi interessanti e ricchi di sfumature musicali di varie tipologie.
CLAPBANDS MAGAZINE - Una freschissima ventata portata da Pico Rama nel piatto mondo della musica italiana e nello stantio e uguale a se stesso, mondo dell’hip-hop.
BLOGFOOLK - Animato da una febbrile urgenza creativa Pico Rama rappresenta la parte intelligente della grande ondata rap che sta caratterizzando la scena musicale italiana, nelle sue canzoni nulla è scontato, ma anzi tante sono le belle sorprese che ci portano a pensare a lui come una delle next big thing del rap in Italia.
EXTRA! MUSIC MAGAZINE - Testi e tematiche sono legati in un impianto squisitamente logico, quasi matematico, che di per sé merita attenzione e rispetto .
LA MUSICA ROCK - Un album “Il Secchio e il Mare” composto da un mix di ottimi ingredienti..
         
CENNI BIOGRAFICI
Nel 2011, a soli 21 anni, raccoglie il lavoro degli anni precedenti pubblicando il suo primo cd “La Danza della Realtà” (il titolo è tratto dall’omonimo scritto di Alejandro Jodorowsky), che ottiene un ottimo riscontro di critica e vendite. In parallelo comincia ad esibirsi on stage con un grande seguito. Influenzato oltre che dalla musica, anche dall’arte e dalla letteratura (Jodorowsky, Dalì, Jung, Nietzsche, Baudelaire, Dostoevskij), Pico, con questo lavoro, arriva alla prima tappa del suo percorso di artista-musicista. Alle 13 tracce del suo primo album affida i suoi pensieri, la narrazione critica, le storie di vita, la ricerca interiore o, come direbbe lui stesso, un delirio intellettuale che dovrebbe guidarlo verso la conoscenza del sé. “La Danza della Realtà” (distribuito Universal), viene anticipato dal lancio del primo singolo “Papa su Facebook”. Il brano, puntando il dito sull’ambivalenza del web e sulle incongruenze della chiesa cattolica, scatena da subito grosse polemiche in rete e sui giornali. Gli altri singoli estratti dall’album d’esordio sono “Insegnami l’amore’“Lividi all’alba” e “Giangi in tuta di Nylon”, quest’ultimo feat. Le Situazioni Kafkiane e Mangoni (di Elio e Le Storie Tese). Nel marzo 2013 collabora con Moreno Donadoni (giovane rapper in gara in quest’ultima edizione di “Amici” di Maria De Filippi), incidendo il singolo inedito "Non Mi Cambieranno Mai". Sempre nel marzo 2013 con un semplice tweet (“Il mio #nuovonome è Pico Rama”) e un autoscatto psichedelico e labirintico, annuncia il suo nuovo nome d’arte, frutto di una lunga e condivisa riflessione iniziata nell’estate 2012 con i fan su Twitter e Facebook, simbolo della rigenerazione artistica concretizzato nella nuova produzione musicale “Il Secchio e il Mare”, disco illustrato interamente come un’opera d’arte da EMILA SIRAKOVA, eccezionale disegnatrice dall’immaginazione mistica e surreale, perfettamente allineata con quella musicale e verbale di Pico Rama, coinvolta nella realizzazione dell’immagine di copertina e delle grafiche interne al booklet (vedi il sito di Emila Sirakova: http://emilasirakova.blogspot.it/). Il 21 maggio 2013 “Il Secchio E Il Mare”, prodotto da Anyway e distribuito da Self, si presenta pubblicamente con un insolito happening che avviene tra le pareti di un’erboristeria nel cuore di Milano, in cui si espongono per un giorno anche i bozzetti originali del booklet artistico. Dal medesimo giorno, le radio scoprono la nuova opera sperimentale di Pico Rama a partire dal singolo “Cani Bionici (Technotitlan)”, in featuiring con Dargen D’Amico.



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giovedì 22 maggio 2014

STEFANO SPORTELLI: “COME QUANDO” è il singolo che anticipa “AMAMI PIU’ FORTE DI LEI”

L’ atteso album del cantautore pugliese raccoglie sonorità che vanno dal mediterraneo al rock italiano senza mai legarsi troppo ad imposizioni di categoria. Un esordio maturo, che lascia lontani i tempi di “Uomini & donne”

“Come quando” ha il sapore delle cose andate, un retro gusto nostalgico. È una foto ad una coppia 'di lungo corso', che per errore si piega alla logica del tempo, ed in sacrificio ad esso offre l'amore, macchiato dalla routine e confuso per passione andata... E invece ci piace credere che il tempo non passa per chi si ama, perché l amore ha la forza di rinnovarci ogni giorno, e con noi il nostro rapporto di coppia. Dunque il tempo, passa solo per chi non si ama, il resto è alibi!


“Amami piu' forte di lei” è la storia di un uomo costretto a recitare un copione,  al punto che stenta a riconoscersi.  Una trama che ormai non ha più segreti per la propria compagna, che agnostica e cinica preferisce restare 'distratta' piuttosto che affrontare le proprie responsabilità in questa storia. 
Tuttavia, egli si rivolge a lei deciso, forte e definitivo, ricordandole che non può cadere dalle nuvole, ed è ora che anch'essa faccia i conti con la propria coscienza; per troppo tempo ha vissuto la 'condizione di comodo' tipica di chi non vuol vedere né sentire. Perciò adesso 'Amami più forte di lei', fammi sentire che ci stai, che ci sei…

Stefano Sportelli nasce a Manfredonia (FG) il 03/01/1978 .
Nel 1994, all’età di 16 anni fonda assieme ad altri amici la Band “Per Fatum”, gruppo dedito a cover di artisti del calibro di De Gregori, Cocciante, Vecchioni, ed altri cantautori italiani.
Suonano ovunque venisse data loro la possibilità di farlo.
Nell'estate del 1996, a soli 18 anni, si  aggiudica  il primo posto, al concorso canoro cittadino di voci emergenti.
L’inverno del ’98, partecipa più volte come ospite di Maria De Filippi nella trasmissione Uomini&Donne;  il '99  Maria lo richiama per partecipare come opinionista tra il pubblico di Coppie. La sua passione pero resta la musica. La sua musica. Maria, da sempre vicino ai giovani ascolta il suo "sogno nel cassetto", cosi gli chiese di inviarle dei demo perchè potesse ascoltare le sue canzoni. Tornato a casa, la sua gioia si scontra con l’inerzia degli altri componenti del gruppo, i quali non vollero suonare per un occasione così importante. Il Gruppo è sciolto.
Continua da solo la strada della musica, egli si dedica alla stesura di brani propri, seguendo la propria personale ispirazione e proseguendo in giro per i locali della movida pugliese: eventi, feste, sagre, concerti, locali, che costituiscono il banco di prova. 
Sempre più motivato dal calore e dalla passione tipica del pubblico della sua terra, si dedica alla stesura di brani propri, con una identità cantautorale.
Finalmente nel 2013 vedono la luce 7 brani inediti. E’ la nascita di un vero e proprio progetto musicale. E’ un piccolo ma importante passo, come tutti quelli che danno inizio ad ogni grande viaggio…



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L'AME NOIRE DARK ROCK POETRY: "Lo Specchio" è il primo singolo tratto dall'omonimo nuovo album



Atteso esordio per la band cuneese, con il suo rock grezzo e potente che descrive l'amore nella sua forma più elevata e pura

LO SPECCHIO: Prendendo spunto dalla filosofia di Platone (in particolare: "il mito della caverna"), Arthur Schopenhauer e dagli scritti di Jorge Luis Borges ("Finzioni", "L'Aleph" ), la band vuole analizzare le emozioni di un individuo che, essendo consapevole della vacuità e dell'inattendibilità del mondo sensibile (percepito come sogno incontrollabile ed innato, quindi falso), cerca disperatamente uno squarcio nel velo di maya, in modo da riuscire ad osservare la realtà per quello che effettivamente è.
Il brano è stato registrato presso gli studi Et-Team di Parola di Fontanellato (Parma) da Ettore Diliberto, Anna Portalupi ed Alex Polifrone. La masterizzazione del brano è stata curata da Simon Gibson presso gli Abbey Road Studios di Londra. Le orchestrazioni sono interamente curate da Ettore Diliberto.
Il 21 febbraio 2014 il brano "Lo Specchio" vince il premio della critica radiotelevisiva durante il Gran Galà della Milano Sanremo della Canzone Italiana 2014, a cura della REA (Radiotelevisioni Europee Associate).

L'Ame Noire è una band che propone un rock grezzo e potente, sostenuto da forti melodie e testi struggenti e malinconici. Il gruppo cuneese, tratta i temi della solitudine esistenziale, dell’incomunicabilità, fino a scoprire i veli di un pessimismo originato dall’ineluttabile bisogno d’amore che risiede in ogni individuo.
L'Ame Noire è un progetto per chi comprende l'amore nella sua forma più elevata e pura. Il sacrificio, il dolore e la morte sono tra i volti dell'unico sentimento che domina il mondo, l'amore appunto.
L'Ame Noire è un progetto, dunque, di amore e morte, di tiepida luce e di insondabile buio.

L'Ame Noire nasce alla fine del 2009 a Cuneo, in Piemonte,dalle influenze che i 4 componenti portano a partire dai propri background musicali,che si fondono dando una forte impronta rock.
Nel 2010 pubblicano un Ep autoprodotto con 5 brani inediti più una cover del pezzo "L'appartament " del gruppo francese Noir Desir.Contemporaneamente si dedicano ad una forte attività live che li porta ad aprire,nel novembre 2010, una delle due date italiane della band finlandese Poisonblack. La band sviluppa un sonorità melodiche,riuscendo a farsi notare da alcuni addetti del settore. L'attività live del 2012 è molto intensa e li vede suonare in tutta Italia.
Nell'agosto 2012 Valter Sacripanti (Nek, Cristicchi, Bertè ) collabora con la band nella fase di pre produzione del nuovo ep.
Il nuovo Ep dal titolo "Il Deserto" è uscito il 24 giugno 2013 in tutti i negozi (in particolare nei punti ascolto Mondadori) ed in digitale (Cataloghi Mondadori, Feltrinelli, iTunes, Amazon), prodotto da Ettore Diliberto (Custodie Cautelari) affiancato dall'Et Team, edito da Top Records e distribuito da Edel Italia. Il master del singolo "Il Deserto" é stato curato da Simon Gibson (vincitore di 2 Grammy Awards per la rimasterizzazione dell'opera omnia dei Beatles) presso gli Abbey Road Studios di Londra. É inoltre disponibile l'ascolto gratuito dell'Ep tramite Spotify. L'estate del 2013 ha visto la band impegnata nel tour promozionale de “Il Deserto” che oltre alle altre date, ha dato la possibilità ai L'Ame Noire di aprire concerti a Custodie Cautelari, Giuseppe Scarpato (E.Bennato), Ricky Portera (L. Dalla, Stadio), Federico Poggipollini (Ligabue), Maurizio Solieri (Vasco Rossi), Paolo Zanetti (E.Ruggeri). Il tour promozionale de “Il Deserto” si è concluso il 28 Novembre con un live al Nambucca di Londra.
Negli stessi giorni la band è tornata agli Abbey Road Studios con Simon Gibson per il mastering di quello che sarà il primo singolo del prossimo disco in uscita. La produzione è nuovamente guidata da Ettore Diliberto e coadiuvata da Anna Portalupi ed Alex Polifrone.
http://www.amenoire.it/ Facebook: www.facebook.it/amenoireband Twitter: @AmeNoireBand



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lunedì 19 maggio 2014

SERAZZI & La Cucina: Come una rumba è il singolo tratto da “Á la carte”

In cucina trovi il fuoco e il ghiaccio, squisitezze e pattumiera, dolce e salato. In cucina c’è fermento! E’ un laboratorio ricco di ispirazione, lì si improvvisa e si crea.  Allo stesso modo Serazzi e i musicisti della sua Cucina insieme sperimentano, assaggiano, rischiano, raschiano, grattugiano e friggono, mescolando con sapienza il dolce e l’amaro... 

Come una Rumba parte subito deciso, con l’effervescente frase dei fiati che diventerà poi ritornello. 
In contrasto con il ritmo accattivante, il testo è però guardingo: la nebbia (“polvere di scheletro”) rigonfia i portici della città (la Torino di Serazzi?) e smussa ogni contorno, ogni angolo. Di qui trascina con sé anche la musica in un momento più riflessivo. Ma poi lo spleen  “...sparisce, non appena un pianoforte si scatena” e il ritornello vola sul “ritmo inarrestabile” della rumba di Serazzi. L’atmosfera si accalora e la città ora sembra più l’Avana che Torino, o forse è un misto delle due, dove un mondo fantastico “avvampa e brulica sotto il ghiaccio”.
Il primo piatto del menu di “Á la carte” è una prelibata entrée dagli intensi sapori creoli. Come una rumba mescola in modo del tutto personale - à la Serazzi - varie atmosfere musicali, una vocalità intensa e frasi strumentali di ampio respiro. 
Cubano D.O.C. - peraltro - è il bravissimo Xanier Isusi, chef trompettiste de La Cucina. Il suo assolo di tromba finale dà al brano uno slancio gioioso in più, così come le percussioni di Vito Miccolis, che hanno un ruolo fondamentale in tutto l’album. Dal suo pianoforte, Paolo Serazzi dirige gli altri impareggiabili chefs de La Cucina: Giorgio Giovannini (trombone) Danilo Pala (sax), Andrea Giordano (chitarra, beat-box), Luca Curcio (basso), Claudio Arfinengo (batteria). 


Nel suo nuovo cd “Á la carte” Serazzi ci propone un menu di canzoni scritte nell’arco di alcuni anni, che abbracciano periodi diversi della sua vita. Gli ingredienti sono a dir poco variegati: dinamite, nebbie, arrembaggi lunari, carillon, orde barbariche mondi esotici, calciatori arredatori, dormiglioni felici...  Dai testi traspare molta ironia e un’atmosfera fondamentalmente positiva, priva di malinconie d’ordinanza.
Svariati sono i mondi da cui Serazzi attinge suggestioni per le sue canzoni. La caleidoscopica “Con un salto” si ispira al racconto “La distanza dalla Luna” di Italo Calvino (da “Le Cosmicomiche”). In “Finalmente” gli orrendi edifici che soffocano il paesaggio vengono fatti saltare in aria con un sorriso (“guarda: si vedono le montagne! Chi mai pensava che fossero là?”). Se la delicata “Il silenzio in noi” ci conduce per mano in un’oasi di serenità, subito dopo dalle steppe dell’Asia irrompono i barbari in “Balkan”. Sia “Laundrette Soap” sia l’adorabile “Il portiere Fosco” sono state composte originalmente per il teatro, mondo che Serazzi ama particolarmente e in cui ha suonato molto, a fianco di attori come Michele Di Mauro, Lucilla Giagnoni, Massimo Giovara.
Gli arrangiamenti di “Á la carte”, com’è nello stile di Serazzi, sono ricchi e articolati. La Cucina soffrigge musica con un sound particolarissimo in cui spicca la scintillante sezione fiati. Tutte le sonorità del meraviglioso ensemble de La Cucina (una piccola orchestra!) sono sfruttate a fondo, mentre le canzoni scorrazzano divertite attraverso i generi musicali.
Tra un guizzo strumentale inaspettato e qualche sberleffo qua e là, la voce appassionata di Serazzi ci canta storie mai sentite. La sua varietà di registri e l’intensità interpretativa, di certo, sono anch’esse un lascito delle esperienze teatrali.
Le registrazioni in studio restituiscono perfettamente l’immediatezza dei concerti dal vivo, senz’altro la dimensione preferita di Serazzi & La Cucina.

Eclettico pianista, chitarrista, cantante e compositore, Paolo Serazzi ha suonato sui grandi palchi rock con artisti come Carmel, Africa Unite, Party Kidz, ed è altrettanto a suo agio nell’atmosfera raccolta dei piccoli club, da solo o in gruppo. 
E’ protagonista di numerosi progetti:
In “Á la carte”, album d’esordio di SERAZZI & La Cucina, apprezziamo sia la sua vena di AUTORE degli originalissimi testi, sia quella di COMPOSITORE delle musiche.
Nel suo album SKIN (2012) sfoggia il suo talento di raffinato ARRANGIATORE e si diverte a rileggere in modo imprevedibile alcune pietre miliari del rock (dai Doors ai Police, da Jimi Hendrix a Elvis...). Memorabile la sua sognante versione  bossa nova di “My Sharona”, uscita come singolo e passata da Radio Rai e Montecarlo.
Vero e proprio crooner, Serazzi è anche  impareggiabile INTERPRETE di canzoni di ogni genere.  Nei suoi concerti dal vivo conquista per il suo garbato ma irresistibile stile di entertainer.
Nello spettacolo MOCAMBO rende un appassionato omaggio alIa musica di Paolo Conte, artista che più di ogni altro ha influenzato la sua formazione musicale (imperdibili alcuni video su youTube)
E’ inoltre COMPOSITORE di canzoni, musiche e colonne sonore per la televisione, il teatro e il cinema. Insieme ai Bluebeaters ha composto e suonato le musiche di “Ravanello pallido” di Luciana Littizzetto. Da molti anni Paolo Serazzi compone e produce musiche per la RAI, in particolare in trasmissioni per bambini e ragazzi come La Melevisione, cartoni animati come Matt & Manson e vari altri programmi. Ha composto e suonato dal vivo le musiche di numerosi spettacoli teatrali, a fianco di attori come di Michele Di Mauro, Lucilla Giagnoni, Massimo Giovara, Francesco Rossini, Alessandro Genovesi e molti altri.
Come produttore Serazzi ha composto, arrangiato e prodotto le canzoni di Finally (Prestige-Elite, London,2006), primo cd della cantante inglese Patricia Lowe.


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IL NUOVO LIBRO DI FABIO SALVATORE: IL TUO NOME È FRANCESCO. A PIEDI NUDI LUNGO LA VIA DEL PERDONO



IN RISTAMPA DOPO SOLE 24 ORE DALL’USCITA!

La morte di un papà, il travaglio dell'ingiustizia. Un libro scritto ascoltando queste tracce:
Mi fido di te Lorenzo Jovanotti - Life Ludovico Einaudi - Tears Giovanni Bomoll - Simphony of life Giovanni Allevi - Le finestre degli altri Paolo Buonvino - Piccola Luce Giulia Mazzoni - Un mondo d'amore Gianni Morandi - Hey Dio Nek - È una vita Nesli

Fabio Salvatore ha perso il padre in un incidente stradale nel 2008.
A distanza di sei anni ecco un libro intimo e spirituale, la narrazione del cammino ad Assisi ma soprattutto dentro se stesso, nella fatica e nella gioia del perdono.
È la voce di un figlio che non ha ancora avuto giustizia dallo stato italiano, che rischia di vedere il processo per la morte di suo padre andare in prescrizione. Un caso di malagiustizia che Fabio affronta tuttora con forza, con uno spirito cattolico improntato al perdono dei colpevoli ma non all’oblio della perdita subita. Un tema di grande attualità in un momento in cui il reato di omicidio stradale è argomento di discussione estremamente rilevante. È dal 2011 che si parla dell’introduzione del nuovo possibile reato, ma in tre anni non si sono fatti passi avanti.
Queste pagine sono uno scrigno prezioso a cui attingere perle di speranza e di conforto. Il racconto del pellegrinaggio spirituale compiuto da Fabio Salvatore sulle tracce di Francesco d’Assisi è un viaggio dell’anima, un’avventura che lo porta a perdonare i responsabili – ancora impuniti – dell’incidente stradale in cui ha perso la vita il padre, vivendo sulla propria carne quella misericordia che è stata la parola d’ordine dell’esordio del pontificato di papa Francesco.
Quando si attraversa il tempo dell’amore e il tempo del dolore, occorre rallentare il passo, fermarsi a riflettere su quel che di bello e buono si è ricevuto e anche su ciò che di faticoso e drammatico ci ha riservato la vita.
Il diario del cuore che Fabio Salvatore affida ai suoi lettori è una confessione commovente e intensa, un invito a non lasciarsi sfuggire l’esistenza, ma di assaporarla – istante dopo istante – con tutto l’amore possibile.
Sono passati sei anni da quando è stato ucciso, il 20 gennaio 2008. Sembra ieri che mangiava con noi, litigava con noi, ci salutava al mattino, occupava quello spazio per certi versi distante e misterioso che un padre occupa sempre in una casa, in una famiglia, di fronte agli occhi di un bambino, e di un adolescente, e poi di un giovane adulto.

FABIO SALVATORE Nato nel 1975, scrittore e regista, inizia la sua carriera artistica in teatro. Formato e diretto da grandi maestri – Enzo Garinei, Walter Manfrè, Corrado Veneziano, Giorgio Albertazzi – ha interpretato ruoli in importanti produzioni teatrali, televisive e cinematografiche. Fondatore del Magna Grecia Awards, ha diretto spot sociali e numerose opere teatrali. Ha scritto Cancro, non mi fai paura (2008), La paura non esiste (2010), Ti cerco da sempre (2010). Ha scelto la scrittura come terapia alla sua sofferenza e per essere testimone vivo di una fede che sposta le montagne. Per Piemme ha pubblicato con successo il volume A braccia aperte fra le nuvole (2012).


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sabato 17 maggio 2014

GANTCHO: GET OUT OF MY HEAD è il suo nuovo singolo

Il cantante lirico bulgaro nel suo nuovo progetto di musica dance commerciale in stile Progressive House affiancato dal DJ Milanese Twenty aka Two Zero.

Il brano è scritto e composto da Gantcho e arrangiato insieme al DJ Twenty.
Il video originale è diretto dal regista Marco Gradara ed è stato girato al rinomato club milanese “Shocking - Luxury”. Lo styling è di Cristiano Ricciardi.  
Sia il brano originale, sia il video sono prodotti da Gantcho esclusivamente per “GanRecords”. Il video è concepito come un party liberatorio dopo la rottura di un rapporto frustrante ed impossibile.
“Get Out Of My Head” è l’inno di tutte le persone che decidono di tornare single e che fanno del divertimento, le amicizie coinvolgenti e la spensieratezza un proprio stile di vita.


Gantcho Boyadjiev nasce a Sofia, Bulgaria, nel 1971 e sin dall´infanzia sviluppa la sua passione per la musica, che in seguito si evolverà in occupazione professionale. A nove anni inizia a prendere parte a diversi corsi e lezioni di musica, solfeggio e pianoforte ed a partecipare in esibizioni pubbliche di diversi cori. A 18 anni, Gantcho studia già canto lirico con vari maestri dell’ Opera di Sofia.
Le sue prime esperienze internazionali avvengono a Parigi e ad Aix-en-Provence (Francia), dove vive nel periodo 1990-1991. Lo studio all’ Istituto per studenti stranieri (Aix-en-Provence) e l´occasione di frequentare il festival musicale di Aix-en-Provence,  contribuiscono moltissimo alla sua formazione culturale ed artistica. Tra il 1991 ed il 2009, Gantcho Boyadjiev visita diversi paesi ed entra in contatto con culture e generi musicali molto diversi tra loro: Inghilterra, Francia, Spagna, Canada, USA, Svizzera, Polonia, Repubblica Ceca, Olanda, Russia, Corea del Sud, Austria, Germania, Finlandia, Svezia, Israele, Tailandia, ecc. Soggiornare per lunghi periodi di tempo in città come Londra, New York, Los Angeles, Philadelphia, Washington DC, Parigi, Barcellona, Madrid, Zurigo, Mosca, Amsterdam, ecc., lo porta ad avere nuove esperienze artistiche, che generano diversi cambiamenti nella sua visione artistica. Dal 1992-1994 Gantcho collabora con il 1° Canale della TV di Stato a Sofia dove sviluppa la sua abilità come autore di musica e testi di canzoni di genere Pop.
Oltre all´educazione musicale Gantcho si laurea in Ingegneria Chimica all’ Università Tecnologica di Sofia e parla correntemente Inglese, Francese, Italiano e Russo.
Nel 1995 Gantcho Boyadjiev si stabilisce in Italia e da allora risiede permanentemente a Milano. Studia canto lirico, tecnica vocale e repertorio operistico per cinque anni in diverse scuole private a Milano e con diversi maestri , tra i quali Giuliette Bisazza. Preziosissimi anche i contatti con il M° Carlo Bergonzi.  Perfeziona la sua tecnica vocale da tenore drammatico con la Sig.ra Ghena Dimitrova con la quale rimane a studiare per quattro anni tra Monte Carlo, Verona, Genova e Milano. Nel 1999 Gantcho debutta al festival estivo di Roma nella produzione per giovani cantanti dell`opera “Don Giovanni” di Mozart. Nella stagione teatrale 2002-2003 partecipa nella produzione congiunta del Teatro “Dante Alighieri” di Ravenna e del Teatro “Del Giglio” di Lucca dell’ opera di Benjamin Britten “Il Piccolo Spazzacamino”. Nell’ arco degli ultimi 15 anni Gantcho partecipa a numerosi eventi musicali, concerti ed esibizioni pubbliche, e a diversi concorsi, tra i quali il concorso della RAI “Maria Callas”, “Giuseppe Verdi” di Bussetto, “Iris Adami Corradetti” di Padova, “Riccardo Zandonai” di Riva del Garda etc.   
Dopo una breve pausa dall’attività concertistica, Gantcho Boyadjiev ora si dedica alla composizione di musica d`autore cercando di fondere la voce d´opera con un sound puramente elettronico, più innovativo e contemporaneo. Collabora con diversi musicisti e DJ  di Milano, Los Angeles, Londra, Mosca e Sofia, da cui trae ispirazione nel cercare di abbinare un sound di voce con impostazione classica, con una base musicale moderna che varia dalla House alla Techno, dal Trance al R&B.
Dalla collaborazione con il compositore Boris Chakarov nasce il progetto dell’album “Music is the Answer”, registrato tra Milano e Sofia ed integralmente prodotto da Gantcho Boyadjiev. 





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venerdì 16 maggio 2014

VORREI è il primo singolo tratto dal nuovo album degli A NEW HORIZON

La band partenopea, già premiata da Mtv e Rock tv, anticipa il nuovo disco con una ballad in cui si affronta il tema del perseguire i propri sogni e le proprie aspirazioni sempre.

Il  video di questo singolo, diretto da Antonio Filippelli, mette in risalto, attraverso una serie di immagini evocative dal deciso impatto visivo ed emotivo, i toni del brano, il cui testo, fortemente autobiografico, è rappresentativo dei temi trattati nell’album, quali il non voler rinunciare ai propri sogni e alle proprie aspirazioni, e la determinazione nel cercare di perseguirle anche quando tutto sembra spingere nella direzione opposta.


Gli A New Horizon sono una band alternative rock nata a Napoli alla fine del 2008. Fondata da Giancarlo Gallinoro, ha visto avvicendarsi nel tempo diversi musicisti fino alla formazione attuale, composta da Giancarlo Gallinoro (voce, chitarra), Alvaro d'Apollonio (chitarra, voce) e Yulan Morra (basso, percussioni, cori), con Ivan Pennino alla batteria.
Nel 2010 gli A New Horizon pubblicano Back Home, album autoprodotto composto da 11 brani in inglese che spaziano dall'alternative rock alle ballate acustiche. Dopo l'uscita dell'album, presentato sul palco del Bluestone di Napoli, inizia un'intensa attività live e di promozione nelle web radio.
Nel 2011 la band entra in contatto con Antonio Filippelli, produttore artistico, con la cui collaborazione produce l’EP “Così Fragile”, che vede l'introduzione dei testi in lingua italiana. L'EP viene pubblicato all'inizio del 2012, anticipato di pochi giorni dal video dell'omonimo singolo Così Fragile, diretto dallo stesso Filippelli.
Il 2012 è un anno importante per gli A New Horizon: il video, nella versione inglese “Indifference”, va in heavy rotation su RadioCapri Television per tutto l'anno; a Gennaio vengono invitati a suonare live a SalaProve di RockTv, presso i Massive Arts Studios di Milano; subito dopo vengono scelti come band Just Discovered da MTV New Generation; dopo l'estate conquistano la top ten della classifica delle proposte emergenti internazionali stilata dalla TC Helicon. Dividono inoltre il palco con band come “About Wayne” “Airway”.
Nel 2013 la band torna in studio con A. Filippelli per produrre il secondo album full-lenght: “Penrose” viene pubblicato a Febbraio 2014. “Vorrei”, primo singolo/video estratto dall'album, vale alla band un rinnovato interesse da parte di MTV New Generation e di RadioCapri Television, dove “Right at this moment”, versione inglese del video, è entrata in heavy rotation.
Il 28 Febbraio la band ha presentato l’album dal vivo nella propria città natale ed è da allora impegnata nella promozione live del nuovo lavoro in tutta la penisola con il “Penrose Tour”, dividendo il palco con diverse band tra cui i “Calibro 35”.


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giovedì 15 maggio 2014

MARICHKA CONNECTION & Emanuele Bozzini: “Il Barone Rampante” è il primo singolo lanciato in Italia dalla band Italo-Bruxellese

Sbarca nel belpaese la band italo-belga con il suo genuino ed energico mix di ballate folk-Rock dai toni barocchi e patchanKa. Il singolo è un'anteprima dell’album d’esordio FUGA DAL PARADISO: un unico grande viaggio alla ricerca di una nuova terra in cui poter crescere, popolato dai personaggi più diversi,  in cui protagonista è la gioia che canta per rimanere a galla sulla variegata corte dei sentimenti umani. I musicisti rimangono fortemente legati a quel Paradiso perduto che abbandonarono anni fa e oggi, più che mai, desiderano presentare il loro lavoro a un pubblico che possa ascoltare le parole che gli sono dedicate!

"Il Barone Rampante" è il simbolo di un individuo che è fuggito dalle certezze e dalle convenzioni del proprio rango per vivere la vita in maniera più curiosa e creativa. Attraverso questo apparente allontanamento dal mondo, il Barone riesce in realtà ad esplorare quell’ amore profondo che prova nei confronti dell’uomo. La canzone è ispirata dalla novella di Italo Calvino.


Il video del brano sottolinea la spontaneità e, con essa, la dimensione poetica della canzone e del personaggio. E' bastato riunire un gruppo di persone speciali, in un posto magico: la tenuta dei Baroni Isola, vecchi amici di Italo Calvino, in cui lo scrittore risiedette in svariate occasioni . E' stata una regia in divenire quella di Alessandro Farinetti, spontanea e collettiva. Le immagini rappresentano la storia di una bambina che si allontana dal trambusto delle convenzioni e delle regole degli adulti per immergersi nella melodia che le offre la natura che la circonda. 

Marichka Connection è il frutto dell’incontro tra il cantautore Emanuele Bozzini, la violinista folk Ariella de Gennaro, il bassista  Stefano Capone, l’uku-chitarrista Alessandro Cesale e il batterista Emanuele Volpi. Viola, piano, sassofono, fisarmonica e percussioni appaiono e scompaiono in performances costellate da guests che illustrano storie e immagini di libertà, battaglie, tempeste, amore e distacco. In attività dal 2010 a Bruxelles e in Benelux, la band si ostina a cantare in lingua italiana, mantenendo mentalmente il legame comunicativo con quel paese che, per una ragione o per l’altra, tutti i membri del gruppo lasciarono anni fa. 

Il loro primo album Fuga dal Paradiso "è la biografia emotiva di un fu-paradiso in seria crisi di identità". Il gruppo nasce intorno alle canzoni, chitarra classica e voce, del Torinese Emanuele Bozzini. Emanuele scrive canzoni da sempre, interrompendosi duranti gli studi in economia e un anno di viaggio in Australia dove recupera le ispirazioni perse all'università. Arrivato a Bruxelles alla ricerca di lavoro ricomincia a scrivere. Quello che è un difficile ma necessario percorso di allontanamento dall'Italia viene trascritto nell'album Fuga dal Paradiso.  

Piccola  bio: Nel 2010 i Marichka Connection iniziano a suonare per feste, brasseries, caves e parchi di Bruxelles. Arriva presto il contratto con il Kafka una delle più conosciute Art-Brasseries bruxellesi che permette loro di esibirsi ogni mese nel cuore artistico e festaiolo della città. Poi è la volta del Grain d'Orge; le esibizioni in piazza, lo Stoomelings; la Tentation; lo Zonneklop; la partecipazione alle Notti Bianche; le cercle des Voyageurs; i concerti alla Piola Libri, punto di riferimento musicale per gli italiani residenti a Bruxelles; l'apertura degli Africa Unite al VK ; la partecipazione al festival italo-bruxellese Antitapas, eletto poi a "Best evening Experience 2012" dalla città di Bruxelles ; l'intervista a Radio Alma e poi quella a Radio Nostalgie, una delle principali radio nazionali belghe. Il Legame con l'Italia  non si interrompe mai:  nel 2011 compaiono nel video di “Povera Italia” del cantautore Italiano residente in Belgio, Giacomo Lariccia. Nel 2012 appaiono sul TG3 (12min50) per la partecipazione a BE UP, un evento di raccolta fondi a favore dei terremotati dell'Emilia Romagna . Poi è la volta del successo del concerto di raccolta fondi per la Sardegna. 

Dal 2013 I Marichka Connection sono attivi in svariati festival Belgi e Olandesi.










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mercoledì 14 maggio 2014

ALESSIA D'ANDREA: IL 27 MARZO È USCITO "LUNA D'INVERNO", IL SUO PRIMO ALBUM IN ITALIANO

Composto da dieci brani, il disco è stato prodotto tra Italia, Svezia, Germania e USA, dall’etichetta indipendente RENILIN

Luna d’inverno per me è come un album di fotografie. Ho sempre “visto” i miei brani mentre li scrivevo su un foglio di carta e ne tracciavo i contorni tra i tasti di un pianoforte.
E come attraverso un album di fotografie si ricordano momenti diversi, in Luna d’inverno ho raccolto alcuni brani che avevo scritto in passato, aggiunto altri nuovissimi ed altri ancora presi in prestito da un caro amico come Maurizio Lauzi.
I testi non spiegano mai alla lettera il significato dietro ogni canzone e questo perché mi piace lasciare molto spazio all’immaginazione di chi ascolta. Ma una volta data la chiave di lettura, come per magia, ogni parola acquista il suo senso.”

Il 27 marzo è uscito “Luna d’Inverno”, il primo album in italiano di Alessia D’Andrea, che contiene anche il singolo “Blu occhi” - scritto da Maurizio Lauzi - attualmente in promozione su tutte le radio della penisola ed in salita nella classifiche radiofoniche nazionali.

Contemporaneamente l’artista è ad un passo dal suo esordio negli States, all’uscita di un duetto in Sud America ed ha già pubblicato da poco un disco in Nord Europa destinato al mercato scandinavo.

BIOGRAFIA
Dopo aver vinto il “Premio Mia Martini” ed il “Premio Musicultura”, nel 2004 Alessia D’Andrea “incontra” Ian Anderson dei Jethro Tull col quale incide Locomotive Breath.
Da quel momento iniziano i consensi internazionali, infatti il suo singolo Time To Pray (remixato da Molella, Future Funk ed altri dj) viene licenziato in molti Paesi del mondo, tra i quali: UK, Australia, Spagna, Polonia, Norvegia, Sud Africa, Romania, Canada, Nuova Zelanda, Russia, Messico, Singapore, Repubblica Ceca, Israele, ecc.
Lo stesso anno firma un contratto con la storica etichetta inglese Ministry of Sound.
Dall’estate 2006 iniziano i concerti fuori dall’Italia che vedono Alessia D’Andrea esibirsi anche di fronte a 100.000 persone in diretta su radio e TV nazionali.
Nel luglio del 2008 è ancora sul palco insieme ai Jethro Tull, questa volta al Pistoia Blues Festival per il loro 40° anniversario. Unica ospite del tour.
Nel marzo 2009 esce il suo album “Alessia D’Andrea” che viene licenziato oltre che in Europa, anche in Canada, Cina, Hong Kong, Macau, Taiwan, ecc. e col quale sostiene la campagna “Riscriviamo il Futuro” di Save the Children. Inoltre Alessia è ospite nelle più importanti trasmissioni televisive e radiofoniche di alcuni Paesi dell’Europa dell’Est.
Nei primi mesi del 2010 il suo videoclip 8 o’ clock va in rotazione su diversi canali musicali tra cui RAI Music e viene scelto anche da un programma TV in Cina, mentre il videoclip Tonight viene inserito da MTV Europe nella World Chart Express.
Nella seconda metà del 2010 realizza un altro successo insieme a DJ Molella, il brano Paradise, che diventa sigla del programma radiofonico “Lo Zoo di 105” nonché una delle hit più ballate dell’estate 2010.
Nell’ottobre del 2010 si esibisce come special guest durante il concerto tributo a Fabrizio De Andrè, al Teatro dell’Opera di Sofia, di fronte alle maggiori autorità nazionali.
Nel 2011 esce il DVD “Live in Studio” che presenta il suo spettacolo acustico - elettrico.
Nel 2012 esce Set Me Free Set Me On Fire in 3 diverse versioni (dubstep, ballad, progressive) che mostrano ancora una volta la versatilità di questa artista.
È proprio attraverso questo brano che Alessia D’Andrea viene notata in Inghilterra dalla Music House di Londra che decide di diffondere il singolo in tutti i club del Regno Unito. Anche negli USA alcuni giornalisti recensiscono la sua musica portandola all’attenzione di “addetti ai lavori” con i quali firma accordi per la prossima uscita e distribuzione del suo EP in lingua inglese, destinato al mercato americano.
Il 28 febbraio 2014 è uscito, per il mercato Scandinavo, il singolo I Close My Eyes in duetto con Jussi Mikkola, cantante e attore Finlandese. La produzione è tutta italiana, dell'etichetta RENILIN, e le edizioni sono Spiridom Oy e Warner Chappell Music Finland.



 

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